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Le principali comunità sorte attorno a eMule, LimeWire e uTorrent e la normativa vigente sul file sharing
Nel precedente contributo sono stati presi in considerazione eMule, LimeWire Basic e uTorrent, alcuni dei principali client peer to peer disponibili gratuitamente in rete. Sono state presentate le specifiche principali e le peculiarità di ciascun programma, tenendo conto di installazione, configurazione, interfaccia grafica e prestazioni. In questo articolo viene invece fatto il punto sulle comunità di utenti più importati che ruotano attorno a questi software e sulla normativa italiana vigente in merito al copyright ed al diritto d’autore.
Le comunità sono fondamentali per il supporto e la divulgazione di un programma, risultando sovente essenziali per la sua affermazione. Consentono infatti sia agli utenti novelli che a quelli più esperti di segnalare problematiche, bug o malfunzionamenti e proporre aggiornamenti o migliorie, senza tralasciare l’accesso a documentazione, FAQ, tutorial, trucchi e consigli specifici.
eMule Tra le comunità più frequentate vi è eMule Italia.Net, che si propone come forum per affrontare in modo esaustivo numerosi argomenti di carattere generale o particolare. Il pannello di navigazione è organizzato secondo diverse sezioni che concernono supporto, guide, risorse, download, versioni modificate e novità. Gli utenti che si confrontano per la prima volta con questo client hanno a disposizione l’area denominata Primo Approccio, che si occupa di problemi, difficoltà, inconvenienti, curiosità e dubbi. L’area “Guide eMule” include discussioni e risorse su documentazione e FAQ, con tematiche relative a modem/router, configurazioni, componenti aggiuntivi ed aggiornamenti della lista dei server. “Tutto su eMule” è invece dedicata a discussioni generiche sull’utilizzo e sulla configurazione del client, includente anche consigli sulla messa a punto del web server per la gestione remota. Merita di essere presa in considerazione anche la comunità AdunanzA.net dedicata esclusivamente agli utenti Fastweb, che negli ultimi anni si è formata attorno allo sviluppo di una versione modificata di eMule. Uno dei principali intenti dichiarati è infatti quello di riuscire ad ottimizzare l’attività di condivisione file nell’ambito della rete di tale gestore. Anche in questo sito sono presenti diverse sezioni comprendenti guide e FAQ, potendo inoltre richiedere assistenza ed aiuto in merito a questioni tecniche.
LimeWire Può contare su un forum frequentato da un numero elevato di utenti e suddiviso in varie aree tematiche. Le principali riguardano l’uso del software, la programmazione, gli aggiornamenti e la personalizzazione dell’interfaccia. Si segnala inoltre un interessante thread riguardante l’utilizzo di software P2P in modo legale e sicuro. Si propone pertanto come risorsa in grado di affrontare in maniera approfondita argomenti che possono risultare d’interesse sia agli utenti alle prime armi che a quelli più esperti, i quali hanno anche la possibilità di proporre nuove funzionalità da implementare nel programma. L’area dedicata agli sviluppatori offre fonti d’informazione inerenti il progetto, con riferimenti anche alla rete Gnutella alla quale si appoggia.
uTorrent Anche questo client è accompagnato da contenuti resi disponibili attraverso un forum dedicato, accompagnato da uno specifico canale MIRC, utile per scambiare opinioni in tempo reale anche con utenti che conoscono approfonditamente il programma. Il forum comprende discussioni di carattere generale, annunci su aggiornamenti, suggerimenti su nuove funzionalità, segnalazioni di bug e risoluzioni di specifici problemi, correlati ad esempio alla velocità di connessione. E’ presente inoltre un’area rivolta agli sviluppatori dove vengono raccolti annunci su API, interfaccia utente e protocollo di comunicazione.
Il fenomeno del file sharing è stato affrontato e regolamentato nel nostro Paese attraverso la legge n. 128 (conosciuta anche come Urbani), che venne approvata nel 2004. In precedenza non erano in vigore norme di regolamentazione in materia, a meno di non violare per scopi di lucro il diritto d’autore, a sua volta disciplinato dalla legge n. 633 promulgata nel 1941, con successive modifiche. Facendo riferimento a quest’ultima, la legge Urbani avrebbe consentito l’introduzione di sanzioni penali anche nei confronti di coloro che ricorrano alla pratica del peer to peer per usi puramente personali di contenuti protetti, traendo comunque un profitto da tale attività. E ciò tenendo presente che chi scarica file con tale metodo non funge solo da client durante il download, ma anche da server nel momento in cui li rende disponibili, anche involontariamente, ad altri utenti.
Per la definizione della pena, non si era però inizialmente tenuto conto dell’art. 171-ter della legge n. 633 in riferimento all’utilizzo non personale dei contenuti scaricati, prendendo anche in considerazione il fatto che gli utenti non sono tipicamente individuabili come responsabili dei sistemi P2P, costituiti dai server e da altre infrastrutture di scambio dati. Nel 2005 venne quindi ripristinato il concetto di scopo di lucro, inserendo due commi nell’art. 171 che, pur permanendo le sanzioni penali, negarono la detenzione. L’art. 174-bis prevede inoltre una sanzione amministrativa pecuniaria doppia rispetto al valore di mercato dell’opera, con un valore non inferiore a 103,00 euro. Essa si applica per ciascuna violazione ed esemplare duplicato o riprodotto in modo abusivo. Resta in ogni caso sempre valido il comma inserito nell’art. 171-ter che punisce con la reclusione da uno a quattro anni e con un’ammenda da 2.582 a 15.493 euro coloro che: “Riproducono, duplicano, trasmettono o diffondono abusivamente, vendono o pongono altrimenti in commercio, cedono a qualsiasi titolo o importano abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d’autore e da diritti connessi”.
Si osserva, però, come non si faccia esplicitamente riferimento al Web, potendo ingenerare interpretazioni diverse rispetto ad altre sezioni della medesima legge. La normativa in materia di peer to peer appare dunque abbastanza variegata e complessa, fermo restando il rispetto che dovrebbe essere attribuito a coloro che creano un’opera, a qualsiasi genere essa appartenga.
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