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NetCompressor

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Licenza: Freeware

Lingua: italiano

Prezzo: Gratis

Versione: 1.0

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Che cosa succede realmente quando digitiamo l'indirizzo di un sito nella stringa apposita? Succede che il nome digitato viene convertito nel corrispondente indirizzo IP, che è un indirizzo numerico, e solo a questo punto il nostro browser entra in comunicazione con la macchina di destinazione. Ogni computer collegato ad Internet comunica infatti tramite il protocollo TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol), che prevede l'identificazione univoca di ogni singolo computer (sia host che client) collegato alla rete stabilmente o temporaneamente. La conversione dal nome all'indirizzo numerico avviene in modo automatico grazie al servizio denominato DNS (Domain Name Service), che viene eseguito da un computer ospite (ovvero da un host, normalmente quello offerto dal vostro Internet Service Provider) oppure su un router (o instradatore) e svolge appunto la funzione di trasformare il nome (www.html.it) in un indirizzo IP. L'operazione è resa possibile dall'esistenza da una tabella di nomi di domini con i corrispondenti indirizzi IP. Per collegare i due computer, basta trasformare l'uno nell'altro, ed eccovi connessi.

L'unico problema è che pochi DNS contengono le tabelle con tutti i domini esistenti (solo 5 in tutto il mondo, dicono i curatori di NetCompressor: sarà vero?). Gli altri, collegati tra loro in maniera gerarchica, sono molto spesso costretti a interrogarsi tra loro, passando da un primo a un secondo a un terzo e così via, fino al caso limite in cui l'unica soluzione è raggiungere il "master DNS". Il che, com'è ovvio, provoca un rallentamento della velocità di connessione.

NetCompressor serve proprio a evitare rallentamenti dovuti a questa causa. Come? Gestendo una tabella locale che memorizza i vari indirizzi e li traduce pescandoli direttamente dal vostro hard disk. Il realtà, come i curatori del software onestamente ammettono, la tabella di traduzione locale è una funzionalità nativa in Windows, solo che il file di testo in cui è memorizzata è così ben nascosta che pochissimi sospettano anche solo la sua esistenza (il file si chiama HOSTS e generalmente il percorso per rintracciarlo è questo: \WINDOWS\HOSTS per Windows 95/98 e \WINNT\SYSTEM32). NetCompressor si appoggia proprio a questa tabella, garantendo una gestione automatica e avanzata.

Ora, premesso che si tratta di un software molto ben fatto, con un'interfaccia intuitiva e facile da usare e funzioni avanzate ed efficaci, la domanda che non possiamo non porci è: valeva la pena di investire tanta capacità e intelligenza per costruire un programma come questo? Il risparmio di tempo che uno strumento del genere garantisce, infatti, è sì reale, ma tutto sommato molto limitato: anche ammesso che la richiesta debba arrivare fino al "master DNS" (caso più unico che raro), non si tratterà certo di un'attesa di ore (pochi secondi, in genere). Inoltre, spesso i siti cambiano indirizzo IP pur mantenendo intatto il loro nome. Una cosa, questa, che gli inventori di NetCompressor sanno benissimo, al punto da aver previsto un rimedio sicuramente efficace: se il sistema non riesce a connettersi più al vecchio indirizzo IP bisognerà utilizzare la funzione di verifica e aggiornare l'indirizzo, quindi salvare tutto e, spesso, riavviare il browser. Il che però vuol dire perdere più tempo in una sola sessione di quanto NetCompressor possa farcene risparmiare in venti o trenta.

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